Il relitto alto-arcaico del Canale di Otranto

Il relitto alto-arcaico del Canale di Otranto

Il relitto, datato alla prima metà del VII sec. a.C., è stato individuato nel Canale di Otranto a 780 m di profondità durante le operazioni per la realizzazione del gasdotto della TAP (Trans Adriatic Pipeline). Nel luglio 2019, con l’ausilio di un mezzo sottomarino filoguidato (R.O.V.), è stato portato in superficie una parte del carico costituito da ceramica fine e contenitori da trasporto.

Si tratta in particolare di tre anfore corinzie di tipo A, dieci skyphoi e quattro hydriai tutti di produzione corinzia, tre oinochoai trilobate in ceramica comune e una brocca di impasto grossolano, forma comune a Corinto. Un pythos frammentario conserva al suo interno skyphoi impilati in pile orizzontali ordinate di cui se ne contano almeno 25 integri oltre a frammenti di altre coppe.

Questo materiale si trova presso il laboratorio di restauro della Soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo per essere restaurato e sottoposto ad ulteriori indagini scientifiche. Il relitto costituisce un unicum per la fattura del materiale recuperato e per la sua datazione. È il primo relitto alto-arcaico ritrovato nel mar Adriatico, il primo che testimonia le fasi più antiche del commercio tra la Magna Grecia e la madre patria. Vista l’importanza del rinvenimento si

prevede il recupero dell’intero carico ancora sparso sul fondale di cui si ha già una mappatura (circa duecento reperti), il suo restauro e maggiori indagini sui residui organici e vegetali presenti all’interno delle coppe, come i noccioli di olive già ritrovati in una delle anfore corinzie.

La Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo e la TAP hanno siglato un accordo di donazione, in base al quale la stessa TAP si impegna a supportare il restauro, le analisi scientifiche e la valorizzazione, attraverso una mostra aperta al pubblico e una pubblicazione, dei reperti di eccezionale valore storico recuperati lungo il Canale di Otranto.

 

 

Riferimenti bibliografici:

Archivio Soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo

Didascalie immagini:

Fig 1.Fasi del recupero mediante sistema a controllo remoto

Fig 2. Alcuni dei reperti recuperati: n. 2 brocche trilobate e n. 1 hydria